L’organo installato nella Chiesa del Sacro Cuore in Padova proviene dalla vicina Svizzera, più precisamente da una piccola località nei dintorni di Zurigo, Kilchberg. Concepito ed installato in una Chiesa di rito riformato di non grandi dimensioni, è opera della ditta Metzler, 1948, originariamente a due manuali  (Grande Organo e Recitativo Espressivo) e pedale, successivamente venne ampliato e portato a tre manuali (dalla ditta Heberlein) con l’aggiunta di un Positivo “aperto”.  Sicuramente lo strumento ha subito inoltre nell’arco della sua lunga vita interventi di pulizia e di adeguamento della parte elettrica (con l’installazione di memorie multiple alla consolle),  con tutta probabilità l’ultimo compiuto nel non lontano 1999. È dotato di tre manuali di 56 note (Grande Organo, Positivo,  Recitativo/Espressivo) e Pedale (30 note), ed un piano fonico di tutto rispetto, con una notevole sezione racchiusa in cassa espressiva (ben 4 qui le ance). Tutte le famiglie di “registri”  (fondi, mutazioni, ance) sono ben rappresentate e distribuite con criteri accorti, in un’ottica che privilegia leggermente un moderato ecclettismo.  Per quello che riguarda altre caratteristiche tecniche dello strumento, sottolineiamo brevemente che si tratta di un organo dotato di robustissimi somieri meccanici tradizionali, - a canale  per tasto o “a tiro” che dir si voglia - estremamente solidi ed affi  dabili, due unità per il Grande Organo, tre unità per il Recitativo Espressivo, una per il Positivo ed altre due per l’organo pedale.  Sono presenti altri somieri elettrici per un registro del Pedale (Bordone 16’, che, iventa anche Flauto 8’ e di 4’ per prolungamento) e per le canne di facciata.  Il prospetto principale è formato da canne di Principale 16’ -  8’ del Pedale (dal G# 9, le prime 8 sono lignee, aperte) e dal  Principale 8’ del Grande Organo. Quello posteriore, secondario, ridisegnato, è composto da canne del Principale 8’ e di 4’ del Positivo.La Ditta, oltre ad aver effettuato ove necessario i normali lavori tipici della prassi di restauro, è intervenuta in modo sostanziale effettuando alcune modifiche importanti. La prima riguarda alcuni aspetti strutturali, quali la realizzazione di un nuovo pavimento ligneo per l’organo e l’innalzamento della parte anteriore della cassa armonica di conteninTento, resosi  necessario poiché in origine la parte posteriore dello strumento  era collocata in una sorta di buca, di piano inferiore; poi l’adattamento del prospetto secondario alla nuova collocazione (ed  alla presenza dei tralicci metallici di sostegno della statua lignea  del Sacro Cuore). Ciò ha comportato una nuova, diversa, posi zione delle canne metalliche di facciata. Inoltre altre modifiche sono state compiute 2 ì~ ~llo dell’alimentazione del vento, completamente ridisegnata con l’aggiunta di tre nuovi mantici, uno per ogni corpo sonoro r di nuove condotte portavento. Questo per garantire una miglia e fornitura del vento ai somieri, che sitava in orit~ine cai .~nte. Oggi lo strumento ne ha ben 7, senza contare quelli interni ai someri stessi (antiscossa).

Tutto il sistema trasmissivo, a livello di consolle, centialine  e relativo cablaggio, è stato rinnovato secondo la tecnologia  elettronico-digitale; ora il segnale dalle tastiere al corpo d’organo viaggia su di un cavetto sottilissimo (5 fili) invece degli ingombranti cavi telefonici di un tempo. Anche la consolle, attentamente restaurata nel mobile e al suo interno completamente rinnovata nei meccanismi atti al suo funzionamento, è stata  leggermente modificata, con la sostituzione delle placchette di registro, mentre si è preferito dare un diverso ordine ai manuali (Positivo la tastiera, Grande Organo 2a tastiera, Recitativo 3a

 tastiera, prima dell’intervento della Ditta il Grande Organo era la la tastiera), secondo l’uso italiano tradizionale. È stato logica mente installato un aggiornato e funzionale sistema di memorie multiple. Altri interventi compiuti riguardano la completa sostituzione  dei soffietti pneumatici che azionano le stecche di registro con  più moderni ed affidabili solenoidi, e piccole modifiche al piano fonico con l’aggiunta di due ulteriori registri non reali, bensì ottenuti per derivazione. Tutte le canne lignee e metalliche sono state riviste ad una ad una e rimesse in forma dai danni del tempo e del. . .viaggio! quindi riportate nella loro collocazione naturale, intonate singolarmente con grande attenzione alla resa sonora nel nuovo ambiente. Per talune canne dei registri ad ancia (Trombone 16’ al pedale, la prima ottava, Fagotto 16’ al Recitativo Espressivo le prime 8 canne) sono stati realizzati zoccoli lignei (camere di espansione) per favorirne l’emissione sonora. Da notare che con la sola esclusione del Cromorno 8’ al Positivo, tutte le altre ance (in stagno tigrato al 53%) seguono per foggia e realizzazione lo stile francese di Dom Bedos (XVIII secolo). In sede di accordatura si è reso necessario procedere all’allungamento di un numero notevole di canne dei registri a  (Mixtur e Zimbel specialmente), che a causa della precedentete intonazione in un ambiente di piccole dimensioni, risulta decisamente corte. Le pressioni del vento sono state fitorno ai 75 mm/H20, accordatura con temperamento.   Resta da sottolineare, con un pizzico di rammarico e senza  alcun intento polemico, che lo strumento, per materiali (legnami), foggia costruttiva, qualità di lavorazione, materiale fonico (canne eccellenti, particolarmente solide, con grande presenza di stagno e lastre di grande spessore) è semplicemente sorprendente. Ci auguriamo di aver contribuito efficacemente, con questa installazione, alla vita liturgica e culturale dalla Parrocchia del Sacro Cuore.

 

L’organo installato nel Tempio del Sacro Cuore di Gesù in Padova proviene dalla vicina Svizzera, più precisamente da una piccola località nei dintorni di Zurigo, chiamata Kilchberg. Concepito e installato in una Chiesa di rito riformato di non grandi dimensioni, è opera della ditta Metzler del 1948, che originariamente progettò lo strumento a due manuali (grande organo e recitativo espressivo) e pedale, in seguito fu ampliato dalla ditta Heberlein e portato a tre manuali, con l’aggiunta di un Positivo “aperto”.  Sicuramente il dispositivo ha subito nell’arco della sua lunga vita l’organo ha subito interventi di pulizia e di adeguamento della sua parte elettrica con l’installazione di memorie multiple alla consolle, tra cui si ricorda l’ultimo compiuto nel non lontano 1999. Lo strumento dotato di tre manuali di cinquantasei note (“grande organo”, ”positivo”, ” recitativo/espressivo”) e “pedale” (30 note), un piano fonico di tutto rispetto, con una notevole sezione racchiusa in cassa espressiva (ben 4 qui le ance). Tutte le famiglie di “registri” (fondi, mutazioni, ance) sono ben rappresentate e distribuite con criteri accorti, in un’ottica che favorisce leggermente un moderato ecclettismo. Per quello che riguarda altre caratteristiche tecniche, rileviamo che si tratta di un organo dotato di robustissimi somieri meccanici tradizionali a canale per tasto o “a tiro” veramente solidi e affidabili, due unità per il “grande organo” e tre unità per il ”recitativo espressivo”, una per il “positivo” e altre due per l’organo pedale. Sono presenti altri somieri elettrici per un registro del Pedale (bordone 16’, che inventa anche il “flauto” a 8’ e di 4’ per prolungamento) oltre che per le canne di facciata.  Il prospetto principale è formato da canne di “principale” da 16’ - 8’ del “pedale” (dal G#9, le prime otto sono lignee, aperte) e dal “principale” da 8’ del “grande organo”. Il prospetto posteriore, detto secondario, è stato ridisegnato ed è composto di canne del “principale” 8’ e di 4’ del positivo. La ditta, oltre ad aver fatto ove necessario i normali lavori tipici della prassi di restauro, è intervenuta in modo sostanziale facendo alcune modifiche importanti. La prima riguarda alcuni aspetti strutturali, quali la realizzazione di un nuovo pavimento ligneo per l’organo e l’innalzamento della parte anteriore della cassa armonica per il contenimento, opera resasi necessaria poiché in origine la parte posteriore dello strumento era collocata in una sorta di buca o di piano inferiore; per adattarla al prospetto secondario della nuova sistemazione (e per la presenza dei tralicci metallici di sostegno per la statua lignea del Sacro Cuore). Ciò ha comportato una nuova, diversa, posizione delle canne metalliche di facciata, inoltre altre modifiche sono state compiute dell’alimentazione del vento che è stata completamente ridisegnata con l’aggiunta di tre nuovi mantici, uno per ogni corpo sonoro e di nuove condotte portavento: tutto ciò per garantire un miglior flusso del vento ai somieri e ora lo strumento ne ha ben sette, senza contare quelli interni ai somieri stessi (antiscossa).

A livello di consolle tutto il sistema trasmissivo, centraline con relativo cablaggio, è stato rinnovato secondo l’attuale tecnologia elettronico-digitale: ora il segnale dalle tastiere al corpo d’organo viaggia su di un cavetto sottilissimo (cinque fili) invece degli ingombranti cavi telefonici di un tempo. La stessa consolle nel mobile è stata attentamente restaurata: al suo interno sono stati completamente rinnovati i meccanismi del suo funzionamento con la sostituzione delle placchette di registro, mentre si è preferito ordinare ai manuali, “positivo la tastiera grande organo seconda tastiera e recitativo terza tastiera”, quando prima dell’intervento il grande organo era installata solamente nella prima tastiera secondo l’uso italiano tradizionale; inoltre è stato installato un complesso, ma funzionale, sistema di memorie multiple per adeguare la struttura alle tecnologie attuali. Altri interventi di restauro riguardano la completa sostituzione dei soffietti pneumatici che attivano le stecche di registro con più moderni e affidabili solenoidi, e piccole modifiche al piano fonico con l’aggiunta di due altri registri non reali, bensì ottenuti per derivazione. Tutte le canne lignee e metalliche sono state riviste a una a una e rimesse in forma da eventuali danni del tempo e del viaggio, quindi riportate nella loro sistemazione naturale, intonate singolarmente con grande attenzione alla resa sonora nel nuovo ambiente. Per alcune canne dei registri ad ancia (trombone 16’ al pedale, la prima ottava, fagotto 16’ al recitativo espressivo le prime otto canne) è stato necessario realizzate degli zoccoli lignei (camere di espansione) per favorirne l’emissione sonora. Da notare che con la sola esclusione del Cromorno 8’ al Positivo, tutte le altre ance (in stagno tigrato al 53%) seguono per foggia e realizzazione lo stile francese di Dom Bedos (XVIII secolo). In sede di accordatura è stato necessario procedere all’allungamento di un numero notevole delle canne dei registri a (Mixtur e Zimbel specialmente), che a causa della precedente intonazione per un ambiente di piccole dimensioni, risultavano decisamente corte. Le pressioni del vento sono state intorno ai 75 mm/H20, accordatura con temperamento equabile. Resta da rilevare che lo strumento, per materiali (legnami), la loro foggia costruttiva e la qualità di lavorazione, materiale fonico (canne eccellenti, particolarmente solide, con grande presenza di stagno e lastre di grande spessore) è semplicemente sorprendente. Ci auguriamo di aver contribuito efficacemente, con questa installazione, alla vita liturgica e culturale di tutta la comunità.

 

 

Orario Sante Messe al Tempio

 

Giorni Feriali: Sante Messe: ore 15,30 e ore 18.30
Sabato: Santa Messa: ore 18.00
Domenica:

Sante Messe:

ore 8,00; ore 10,00; ore 18,00