LA MAGIA DI SUONARE IL FLAUTO

Pensando alla nostra comunità parrocchiale rifioriscono in me molti ricordi (almeno quelli che la mia giovane età mi permette di avere!) e questi fanno nascere in me diverse sensazioni. Molte di queste possono essere riassunte nell’icona del nostro tempio, e ancor più nella grande scultura del Sacro Cuore che in esso impera. Fin da quando ero piccolo infatti sono sempre stato affascinato da quel grande Gesù che mi aspettava sempre in chiesa e qualche volta mi piaceva fermarmi ai piedi della colonna che lo regge per ammirarlo. Ho sempre avuto la sensazione di essere tanto piccolo di fronte a Lui e con il tempo ho imparato ad affidargli le mie preoccupazioni (sperando che ne risolvesse qualcuna!) ma anche le mie gioie, perché era proprio bello condividerle con quel Gesù che mi attendeva con le braccia aperte e con un sorriso dimesso sulle labbra. Crescendo ho avuto modo di imparare che quel Gesù che mi aspettava con le braccia aperte era in quella posizione perché inchiodato sulla croce e ho capito che il suo amore per me, anzi per noi, era ben più grande delle dimensioni sia della nostra statua che del nostro Tempio. È stata questa consapevolezza che mi ha portato molte volte a pregare nella Casa della nostra comunità sperando di raggiungere quella confidenza con cristo che molti dei nostri “vecchi” mi hanno dimostrato di avere nel silenzio delle loro ore passate davanti al tabernacolo. Non so quale delle loro preghiere abbia spinto il Signore a chiamare anche me verso la via che conduce al sacerdozio, ma mi sento di ringraziare tutti quelli che continuano a pregare per le vocazioni nella nostra comunità, perché la strada che il Signore ha aperto davanti a me è frutto anche del vostro instancabile “domandare”. Credo sia proprio questa la comunicazione più bella che si può creare tra noi, quella che nasce dal Cuore squarciato di Gesù, cioè la comunione che lo stesso Spirito Santo ci dona nella preghiera assidua gli uni per gli altri. State sicuri che la mia preghiera non mancherà di sorreggere il posto che le è stato affidato nell’edificazione del tempio spirituale della

nostra comunità; nella mia pochezza vi invito con forza a fare altrettanto: pregate che la nostra comunità sia sempre più degna della vocazione a cui è stata chiamata, cioè di essere segno vivo dell’amore misericordioso di Dio per ogni uomo.

Vi invito in maniera particolare a pregare per tutti coloro che la nostra comunità ha donato e continua a donare al Signore come sacerdoti o religiosi e religiose,  perché il Sacro Cuore sia sempre di modello alla nostra vocazione.

Christian Vania