Realtà giovanile... “cinquant’anni son già tanti!”
Un giorno Gesù incontrò un giovane desideroso di conoscere la verità e nel suo petto batteva un cuore generoso: Cristo lo amò intensamente, di quell’amore che solo lui sa donare e gli disse: “va vendi quello che hai... poi vieni e seguimi”. (Mc 10,17-31)
È una scena stupenda del vangelo: una scena... un incontro tra Gesù che affascinava le folle e un giovane affascinato da Cristo. Una scena d’allora, che si ripete ogni qual volta un cuore giovane batte di desiderio di Verità, arde di voglia di Carità e Cristo, amandolo di vero cuore, gli dice: “Vieni ti accompagno io lungo il cammino”. Da allora, da quella domanda e per quella domanda, molti giovani s’incamminano dietro a Cristo, completando la loro esperienza di fede. E quella predilezione che fu di Cristo, resta oggi della Chiesa, popolo santo di Dio, che è al Sacro Cuore.
Anche qui la realtà giovanile, pur tra le contraddizioni e i contrasti del proprio tempo, resta una realtà generosa e carica di potenzialità che, senza falsi ottimismi, possiamo definire sempre più consolidata e qualificata, alla costante ricerca di emergere da quell’ammasso di qualunquismo e apatia, dove sembra che la società di oggi voglia a tutti i costi relegare i giovani.
In parrocchia c’è un vivace proliferare di gruppi sempre più numerosi e attivi: il gruppo giovani, che al momento sta allestendo il recitai del cinquantesimo; il gruppo animatori che si presta per l’animazione catechetica e culturale di 6 gruppi dei più piccoli; due gruppi giovanissimi (prima e seconda superiore e terza, quarta quinta superiore); un gruppo quattordicenni e cinque gruppi A.C.R.; gruppi che si ritrovano una volta alla settimana e che svolgono attività di formazione, di servizio e di organizzazione del tempo libero. A questi vanno aggiunti i gruppi delle attività sportive, di canto e del patronato.
Ma (come tutti sanno) non basta la quantità (anche se fa una certa impressione vedere 70 giovani animare una messa di Natale), serve anche e soprattutto la qualità, che in comunità è garantita da persone che seguono i gruppi, da seri programmi proposti e soprattutto da una crescente famigliarità con il Vangelo.
Certo, neanche per noi è ancora giunto il tempo di sedersi sugli allori e poi, in un mondo dove il giovane viene sempre più dipinto come privo di valori e di ideali, dedito alla droga e alla violenza, constatare che per alcuni non è così, dà un po’ di coraggio e... a chi nel 500 della parrocchia, viene la voglia di volgersi indietro con mesti ricordi dei bei tempi andati... sia pure con una certa punta di ottimismo, vogliamo dire che c’è anche chi volge, trepidante, lo sguardo avanti (forse anche perché alle spalle sente la sicurezza di un cammino già fatto in questi cinquant’anni di storia).
Don Franco Codemo
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- Pubblicato: 01 Novembre 2014
- Creato: 01 Novembre 2014
- Ultima modifica: 02 Novembre 2014