Scuola di italiano per adulti

 

Educazione, istruzione : armi potenti contro i pregiudizi

 

Terza elementare: - Jihane, bimba marocchina è davanti a me, insegnante, sconsolata. Non ha portato lo zaino con il pranzo al sacco e i soldi per l’uscita didattica. Eppure la mamma aveva firmato l’avviso. All’uscita di scuola fermo la mamma per parlarle e … capisco: - Jihane fa da interprete tra me (italiano) e sua madre (arabo): - con la semplicità di bambina mi spiega che la mamma aveva firmato, ma senza sapere cosa firmava.  Capisco che occorre istruire anche le mamme, soprattutto le mamme, per poter integrare i bambini. Me ne ricordo quando vado in pensione e decido di dare una mano alle colleghe che continuano ad insegnare. Occorre educare le donne, le madri prima di tutto ad esprimersi e a comunicare, poi a prendere consapevolezza del nuovo ambiente in cui si trovano a vivere per diventare autonome, rispettose e rispettate.

Da ottobre 2013 inizia il mio impegno con le mamme straniere, due volte alla settimana, per due ore ogni volta: ci sediamo attorno ad un tavolo con libri, quaderni e matite e… tanta curiosità reciproca……

….. Inizialmente, anche nella disposizione attorno al tavolo, c’era la distinzione: da una parte rumene, moldave, marocchine… dall’altra nigeriane, keniote, indiane…. Poi succedeva e succede ogni fine anno scolastico, che alla serata della pizza tutte si cercano, si scambiano ricette, scherzano e si confidano. Non se ne accorgono, ma non esistono più divisioni tra persone di colore e non, tra cristiani e musulmani…e ciò non perché suggerito, ma perché la quotidianità del lavorare insieme ha creato complicità ed empatia. Ho avuto donne giovani, anziane, ragazzi giovani, uomini, provenienti da ogni parte del mondo: India, America, Moldavia, Romania, Messico, Brasile, Tailandia, Pakistan, Cuba, Togo, Nigeria, Kenia, Marocco, Equador, Nuova Zelanda… Erano persone che praticavano diverse religioni: - cristiani (cattolici e ortodossi), musulmani, buddisti, testimoni di Geova e… anche un ragazzo proveniente da una famiglia americana della Chiesa dei mormoni. Capisco, ogni volta che li incontro, che con tutta la mia buona volontà e competenza, io comunque sarò sempre inadeguata perché loro arrivano con grandi aspettative e ogni volta io imparo più di quello che insegno. Per loro ho ricominciato a studiare, a frequentare un corso di inglese, in modo da poterli ascoltare e avviare a una sempre più adeguata conoscenza della lingua italiana. Loro vengono da me per imparare e io sento la responsabilità di essere efficace: loro sottraggono tempo alla famiglia, al lavoro: non hanno tempo da perdere. Se vengono ancora a scuola dopo tanti anni è perché ne sentono il bisogno, sono la parte migliore degli immigrati, quelli che faranno da esempio positivo per l’integrazione di molti altri. Questi sono motivati, volitivi, tenaci. Vengono a scuola senza obbligo, senza spese, senza giudizi, né valutazioni; sanno di essere accolti con un’unica richiesta: il rispetto reciproco e l’impegno. I libri e i materiali li porto io. Molte mamme sono venute con i bambini nel passeggino e… mentre allattavano, seguivano la lezione. Sono nate belle amicizie e atteggiamenti di spontaneo aiuto nei momenti di personali difficoltà familiari. Al di là delle frasi retoriche e dei pregiudizi, penso che queste piccole realtà di accettazione reciproca, di condivisione di lingua, abitudini, tradizioni, problematiche, legate al colore della pelle o all’abbigliamento, possano essere le basi da cui partire per tentare una integrazione rispettosa di chi accoglie e di chi arriva per conoscere e capire. Queste persone con il loro impegno nell’accogliere la proposta, dicono agli altri: possiamo farci comprendere, possiamo stare insieme conservando ciascuno la propria dignità e personalità.

 E… l’esperienza continua…

L’impegno inizialmente solo umanitario e personale: perché noi insegnanti continuavamo a fare ciò che ci piaceva e potevamo usare i nostri talenti, piano piano, ha assunto uno scopo pastorale divenendo un Servizio nella Chiesa, quello, cioè, di una comunità parrocchiale che dialoga con “tutto” il mondo attraverso i suoi operatori, che diventano, strumenti nelle mani di Dio. L’incontro quotidiano con “l’Altro”, con i suoi problemi, che sono quelli degli uomini e delle donne di oggi, porta ogni cristiano ad essere testimonianza dell’Amore di Dio per gli uomini … Allora, via via comprendiamo che il nostro agire di insegnanti, amiche e “missionarie” diventa espressione della nostra comunità cristiana, diventa servizio prezioso. Come diceva Papa Francesco diventiamo comunità di discepoli missionari che “… prendono l’iniziativa”, che si coinvolgono che accompagnano, che cercano i lontani, riconoscendo che le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce delle donne e degli uomini di oggi, soprattutto dei poveri; sono frutto dell’aver sperimentato la misericordia di Dio Padre nella nostra vita ed esprimono il desiderio di viverla con il prossimo. Così la comunità cristiana che si esprime anche attraverso l’alfabetizzazione, ma non solo, si mette a servizio, mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanze, crea rete tra i componenti della comunità stessa e coloro che li cercano e si avvicinano. A volte si abbassa anche fino all’umiliazione, se è necessario, perché assume questo impegno: accompagnare l’UMANITA’ nelle persone che la vita mette accanto, in tutti i suoi processi, per quanto duri e prolungati possano essere. Questa “evangelizzazione” richiede molta pazienza, tenendo conto dei limiti, ma anche dei progressi e dei traguardi che si raggiungono, trova il modo per far sì che le parole del Vangelo “si incarnino” in situazioni concrete e diano frutti “di vita nuova”. Quindi “… prendiamo ogni giorno l’iniziativa …” e “usciamo tra la gente” come e annunciamo la Speranza , proprio come suggeriva Papa Francesco.

 

DOVE              : Centro Parrocchiale di Sacro Cuore:

 

QUANDO        : da settembre a giugno;

 

ORARI            : ogni mercoledì e venerdì dalle ore 09,30 alle ore 11,30;

 

PER CHI           : adulte/i stranieri che vogliano imparare o migliorare la lingua italiana;

 

CON CHI          : insegnante Rosetta Venturini con il prezioso aiuto delle insegnanti Roberta Rava e Paola Cancellotti;

 

COME         : alfabetizzazione, conversazioni, competenze grammaticali, sviluppo lessicale, comprensione dei testi, conoscenza della costituzione italiana;

 

SERVIZI       : esiste un servizio di accoglienza per i bimbi non scolarizzati mentre le mamme seguono le lezioni;

 

MATERIALI      : un quaderno, una matita, una gomma e i testi della collana “FACILE FACILE” livello A0 – A1 – A2 – B1 – C1 …; a seconda del livello di conoscenza della lingua italiana che le insegnanti rilevano dal primo incontro;

 

REQUISITI       : puntualità, costanza, rispetto e disponibilità verso tutti.

 

 

Rosetta Venturini
 

 

Padova , 25 aprile 2025

Orario Sante Messe al Tempio

 

Giorni Feriali

Lunedì, Martedì e Mercoledì:

ore 8.00 e ore 18.30

 Giovedì e Venerdì: ore 18.30

Sabato: ore 19.00

Domenica

Sante Messe:

ore 8,00; ore 9,45; ore 19,00